22 settembre 2022; 13:30
Auditorium Ospedale San Giovanni Bellinzona
Ogni neonato nasce con degli istinti e delle competenze ben precise, allo stesso modo nascono delle mamme con un sapere inconscio, pronte ad occuparsi del proprio bambino.
Quindi: le mamme lo sanno!
In quest’ epoca vengono però bombardate da informazioni e consigli non sempre richiesti e non sempre corretti. Come dice lo slogan di quest’anno: un sostegno adeguato aiuta le mamme a vivere in modo soddisfacente questa esperienza.
Durante il nostro simposio toccheremo diverse tematiche, partendo dalla vita prenatale fino ad arrivare al sonno del neonato e capendo in che modo i genitori possano recuperare fiducia nelle loro competenze. Speriamo così di fornire utili informazioni e rafforzare le conoscenze delle varie figure professionali che ruotano intorno ai neogenitori.
La vita prenatale può influenzare l’allattamento e l’attaccamento
Dott Giustardi Arturo, Pediatra Neonatologo, Presidente Società Italiana la Care in Perinatologia (AICIP)
I bambini devono imparare a dormire?
Gioia Quattroventi,
Pedagogista, Consulente del sonno, Terapista dell’apprendimento e del comportamento per neonati e bambini piccoli
Dott Giustardi Arturo, Pediatra Neonatologo, Presidente Società Italiana la Care in Perinatologia (AICIP)
Per troppi anni, il bambino in età prenatale è stato considerato nella cultura occidentale un essere indifferenziato, dotato di un corpo ma non di un’anima; un essere incapace di vedere, di sentire, di comunicare; un organismo passivo ed insensibile, incapace di relazionarsi con il mondo esterno, in grado di raggiungere certe abilità di comportamento solo dopo la nascita.
Le numerose ricerche scientifiche che in questi anni hanno indagato la vita prenatale, hanno permesso di scoprire che il nascituro ha una vita intrauterina complessa ed imprevedibile.
Egli è dotato inoltre di una sua specifica individualità stabile nel tempo, in cui le precoci abilità sensoriali, trovano il loro naturale sviluppo in un rapporto di continua interazione con l’ambiente esterno.
Si sta riconoscendo via via sempre con maggiore forza l’importanza che la vita prenatale ha sullo sviluppo successivo della persona, del suo carattere, della sua personalità. Il periodo gestazionale diventa così una fase fondamentale e basilare per lo sviluppo del temperamento del bambino.
La vita dunque non ha inizio al momento della nascita, ma è un continuum che origina al momento del concepimento; l’emozione e il senso del sé non si creano durante il primo anno di vita, ma significativamente prima, nel grembo materno.
Non vi è separazione tra mente e corpo: tutto cio che noi sperimentiamo psicologicamente, emozionalmente e mentalmente viene contemporaneamente provato dal nostro corpo a livello cellulare e a livello biologico.
Negli ultimi venticinque anni, siamo stati in grado di osservare ciò che avviene all’interno del grembo materno grazie allo sviluppo e al perfezionamento di tutta una serie di tecniche diagnostiche.
LO STRESS IN GRAVIDANZA
Dal momento del concepimento, l’esperienza intrauterina forgia il cervello e getta le basi per la personalità, il temperamento e le capacità del pensiero.
Fin dalla gestazione quindi, il bambino è in grado di vedere, udire, di fare esperienze, di toccare, di apprendere, ma soprattutto è in grado di provare sensazioni e di rispondere agli stimoli interni ed esterni di pericolo, di sofferenza e di dolore, e di attivare i suoi sistemi di allarme e di difesa. I bambini particolarmente deboli e vulnerabili, possono sperimentare durante la gestazione degli stati di stress, di tensione e di turbamento, e viverli in forma di traumi che potranno ripercuotersi successivamente come disturbi emozionali, psicosomatici.
Le indagini sulla vita prenatale hanno messo in evidenza che uno dei fattori di rischio per la salute dei bambini è dato dallo stress della madre vissuto nel periodo della gestazione. Al contrario è stato visto che le situazioni di benessere, vissute dalla madre durante questo periodo, esercitano un’influenza positiva sulla salute del figlio.
L’esperienza clinica sta dimostrando che il legame e l’attaccamento che vengono messi in moto durante il periodo pre e perinatale influiscono in larga misura su tutte le successive dinamiche relazionali. La nascita, Bonding, allattamento al seno etc.
La figura paterna è un prodotto più culturale che biologico. Ogni padre deve realizzare una adozione simbolica del figlio, la dimensioni identitaria dell’uomo è molto più stabile di quello di quella della donna e necessita di continui aggiustamenti in relazione alle contingenze storiche e culturali.
In una review di 24 studi longitudinali per 22.000 soggetti esaminati, effetto della figura paterna nello sviluppo in età evolutiva. Riportava minori con problemi comportamentali in adolescenza, migliore successo scolastico, minori comportamenti violenti e antisociali. La pratica ordinaria della lettura nove mesi di età da parte del padre produce effetti positivi sul comportamento socio emotivo a tre anni, leggono maggiormente padri con livello economico culturale medio-alto. Si conclude che le politiche del lavoro dovrebbero essere regolate per permettere ai padri una maggiore partecipazione alle cure dei figli, al fine di favorire un migliore sviluppo neuro comportamentale dei bambini nei primi anni di vita.
È stata evidenziata una correlazione positiva tra il coinvolgimento paterno precoce( vita prenatale, travaglio ,parto e allattamento)e la salute mentale e lo sviluppo sociale di figli preadolescenti (nove – 11 anni), più delle cure dirette, è risultata importante la risposta emotiva al bambino e l’auto efficacia del padre (sia nella relazione con il bambino che con la partner).
Gioia Quattroventi, Pedagogista, Consulente del sonno, Terapista dell’apprendimento e del comportamento per neonati e bambini piccoli
Dopo il parto, ogni mamma deve affrontare le varie aspettative relative al sonno del suo bebè. Che cosa si aspetta la nostra società oggi giorno da un bebè e che come si potrebbe definire un comportamento del sonno normale di un lattante? Di che cosa hanno bisogno i bebè e i genitori per dormire bene fin dalla nascita e in che modo possiamo noi esperti essere d’aiuto alle neo-famiglie? Quant’è importante il contatto fisico e quale influenza ha l’allattamento notturno sullo sviluppo del sonno infantile?
Giorgia Cozza, giornalista e scrittrice specializzata nel settore materno-infantile
La mamma è la prima esperta quando si tratta del suo bambino. Lei che lo ha portato nel suo grembo per nove mesi, lo ha dato alla luce e se ne prende cura di giorno e di notte. Anche tra mille dubbi, timori e incertezze (che sono comuni quando si muovono i primi passi da genitore), la mamma SA. Dobbiamo tornare a fidarci delle competenze genitoriali. Di quella sintonia che, giorno dopo giorno, si crea tra madre e bambino. Non è facile, perché spesso il contesto non è favorevole: tutti (parenti, amici, conoscenti, sconosciuti incontrati per strada...) si sentono in diritto di esprimere la propria opinione e non di rado criticano le scelte dei neogenitori. Ma ogni mamma ha le potenzialità per accudire al meglio il suo bambino.
* Promozione allattamento al seno Svizzera è stato accettato dall'Ente Internazionale degli Esaminatori dei Consulenti in Allattamento (International Board of Lactation Consultant Examiners, IBLCE®) come Ente erogatore di punti CERP per il sotto specificato programma che eroga Punti di riconoscimento ai fini della formazione continua (Continuing Education Recognition Points, CERP). La determinazione dell'ammissibilità dei punti CERP o l'ottenimento della qualifica di Ente erogatore di punti CERP non implicano che l'IBLCE® abbia approvato o valutato la qualità della formazione. L'Ente Internazionale degli Esaminatori dei Consulenti in Allattamento (International Board of Lactation Consultant Examiners) ha registrato i seguenti marchi: INTERNATIONAL BOARD OF LACTATION CONSULTANT EXAMINERS®, IBLCE®, INTERNATIONAL BOARD CERTIFIED LACTATION CONSULTANT® e IBCLC®“.